
Come si festeggia il Natale in Giappone
Il Natale in Giappone ha perso totalmente l’accezione religiosa a cui siamo abituati qui in Italia anche perché solo il 3 – 4 % della popolazione giapponese è cristiana.
In giapponese Natale non ha un termine vero e proprio ed è stato importato dall’inglese Christmas che detto in giapponese diventa Kurisumasu. Quindi per augurare Buon Natale i giapponesi utilizzano la frase Merii Kurisumasu.
Viene festeggiato in modo diverso rispetto a come siamo abituati. Andiamo a vedere insieme le caratteristiche del Natale Giapponese.
Ti consiglio di leggere l’articolo ascoltando questa canzone di sottofondo. Merii Kurisumasu!
Com’è arrivato il Natale in Giappone?
La prima festa natalizia di cui abbiamo testimonianza in Giappone risale al 1552 quando un missionario gesuita tenne la prima messa nella prefettura di Yamaguchi. Nel 1635 lo Shogunato Tokugawa vietò la religione cristiana e così per circa 230 anni tutti i riti vennero tenuti in gran segreto dalla popolazione cristiana giapponese.
Con l’avvento della restaurazione Meji la religione cristiana tornò legale e con lei anche la celebrazione del Natale. Nello stesso periodo comparve in Giappone la figura di Babbo Natale e nel 1875 presso una scuola di Ginza apparve un Babbo Natale vestito da samurai.
Nel 1898 venne pubblicato un libro sul Natale per i bimbi giapponesi chiamato Santakuro.
Lo spirito natalizio in Giappone
In occidente durante il Natale è tradizione trascorrere il tempo con le persone care, molto spesso consumando pasti enormi in casa dei parenti più stretti scambiandosi i regali con le persone care.
Il Natale in Giappone assomiglia un po’ di più al nostro san Valentino. In genere viene festeggiato dalle coppiette scambiandosi i regali e seguono l’usanza di andare a cena in genere la sera del 24 dicembre, che per noi è la vigilia di Natale, o la sera del 25.
La tradizione di festeggiare alla sera è dovuta dal fatto che non essendo festa nazionale durante il giorno si lavora, anche il 25 dicembre.
Si dice che gli innamorati che si trovano sotto la Tokyo Tower quando le luci sono accese debbano giurarsi amore eterno. Inoltre le coppie possono anche attaccare un nastro ad uno speciale albero detto “Albero dell’amore” che si trova sul ponte di osservazione della torre.
Se non hanno il fidanzato o la fidanzata spesso capita che i giapponesi si organizzino in gruppi di amici e si divertono insieme ammirando le luminarie, andando al karaoke e a cena.
Le luci in città
Per quanto riguarda le decorazioni natalizie il Giappone non è sicuramente da meno rispetto a paesi cristiani che il Natale lo festeggiano come festa religiosa.
Le strade diventano incredibilmente illuminate dai led colorati. Qualche volta interi alberi di Natale hanno la struttura interamente fatta di luci, quindi i led non sono utilizzati solo come addobbi ma proprio come base.
Le decorazioni costituiscono un vero e proprio spettacolo da andare ad ammirare già da due mesi prima del 25 dicembre. Dopo il 25 dicembre le decorazioni vengono immediatamente tolte per lasciare posto ai preparativi dei festeggiamenti di fine anno che assomigliano di più a quello che è il nostro Natale.
Nelle case giapponesi non viene fatto l’albero soprattutto per una questione di spazio. Ciò non toglie che già dai primi di Novembre in molti negozi si possano trovare un sacco di addobbi natalizi a tema occidentale.
Santa-San
Babbo Natale in Giappone si chiama Santa-San, e niente è già uno spettacolo sentire questo nome. Spesso le decorazioni sono proprio ispirate a lui anche per i colori che lo rappresentano. Il rosso e il bianco sono dei colori molto importanti per i giapponesi anche perché costituiscono i colori della loro bandiera.
A Natale in Giappone si cena al fast food
Il Colonnello Snaders giunse in Giappone nel 1970 portando con se la sua catena di fast food chiamata KFC (Kentuchy Fried Chicken) ormai conosciuta in tutto il mondo.
Sentì dire da degli stranieri che sentivano la mancanza del tacchino per Natale e così pensò che il pollo poteva esserne una valida alternativa. Così inventò un menù di Natale a base di Pollo fritto, insalata e torta.
Questo menù divenne tradizione e ancora al giorno d’oggi è usanza per Natale in Giappone di mangiare il pollo fritto di KFC. Per poterci mangiare occorre prenotare molto in anticipo o si rischiano code di diverse ore.
Kurisumasu ke-ki (Christmas Cake)
Anche se non vuoi mangiare il pollo fritto di KFC se ti troverai in Giappone per Natale non potrai fare a meno di festeggiare mangiando la Kurisumasu ke-ki ovvero la torta di Natale giapponese.
Noi abbiamo il panettone e il pandoro mentre loro per tradizione mangiano questa torta composta da pan di spagna, panna e fragole. Viene decorata con una raffigurazione di Santa-San di zucchero e con altri oggettini zuccherosi natalizi.
La torta è di colore bianco e rosso, due colori molto cari al popolo giapponese oltre ad essere i colori della bandiera. Anche la forma rotonda richiama al significato di armonia.
La Kurisumasu ke-ki è super richiesta in tutte le pasticcerie giapponesi che devono cercare di non produrne molte in eccesso. Questo perché le torte avanzate vengono vendute il 26 dicembre a prezzi super ribassati. E’ per questo che il termine Kurisumasu ke-ki viene anche usato in senso dispregiativo nei confronti delle ragazze che hanno superato i 25 anni e non si sono ancora sposate. Si pensa che dopo questa età le donne abbiano bisogno di grandi sconti per trovare marito.
La storia della torta di Natale
La popolarità della torta di Natale giapponese si dice che arrivi dall’immediato dopoguerra. In quegli anni i dolci erano considerati un lusso destinato solo agli americani poiché il Giappone era provato dal conflitto mondiale appena concluso.
Il pan di spagna era già presente in Giappone, tuttavia, ingredienti come burro, latte e uova erano una rarità che non tutti potevano permettersi.
Durante la ricrescita economica e grazie all’aumento delle importazioni questa torta iniziò a diffondersi e a non essere più un lusso di pochi. Diventò così il simbolo della rinascita.
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